Foto tratta dallo spettacolo per ragazzi Giamburrasca
foto tratta dallo spettacolo Giamburrasca

Uno spettacolo teatrale dall’omonimo romanzo di Vamba (Luigi Bertelli)

Un diario pieno di pagine bianche è il regalo che Giannino Stoppani riceve il mercoledì 20 settembre 1905 in occasione del suo nono compleanno: pagine bianche tutte da riempire di fatti e di …misfatti.

Il Giornalino di Gian Burrasca è senza ombra di dubbio l’unico caso – se si esclude quel capolavoro che è  il “Pinocchio” di Collodi –  di romanzo scritto per ragazzi in Italia tra la fine del 19° secolo e gli albori del 20° secolo, che ha una dimensione tutta grottesca, divertente e divertita e che non ha scopi moralistici o didattici o comunque di “costruzione” del futuro adulto. E’ il romanzo dove la vitalità e la purezza infantile si scontra con un mondo di adulti più attento agli interessi personali e indubbiamente più ipocrita. Giannino Stoppani, il protagonista,  combina tanti guai non perché è cattivo, ma perché è un curioso, nel senso più positivo del termine, perché vuole il bene suo, ma anche quello degli altri, perché è un bambino aperto al mondo e perché, come tutti i bambini, ha un forte senso della giustizia. E’ il romanzo del trionfo della fantasia e del gioco. E’ il romanzo dell’Infanzia come età di gioia e spensieratezza.

Titolo - trama

Ci sembrava interessante mettere in scene adesso  le avventure di un bambino vivace, ma vivo, pieno di gioia di vivere con gli altri e di fantasia  come Gian Burrasca, in un momento in cui i bambini non ricevono più in dono diari con fogli bianchi da riempire  con i racconti di sé, nei quali immortalare le loro giornate piene di avventure e di fantasia, ma sempre più oggetti elettronici con i quali imparano a vivere solo  in un mondo pre-costruito, virtuale, che spesso li esclude dal contatto con persone e cose e spesso amplia le loro abilità tecnologiche, ma riduce la loro capacità fantastica. Mettere in scena il Giornalino di Gian Burrasca vuol dire riproporre una storia di altri tempi, forse un po’ “fuori moda”, ma che riesce a parlare ancora oggi di un mondo fatto di sentimenti semplici, ma forti, lontano, ma che ha ancora molto da dire.

 

La nostra edizione tiene conto non solo del romanzo di Vamba (Luigi Bertelli), ma anche della storica edizione televisiva che la RAI produsse nel 1964 con la regia di Lina Wertmüller e le musiche di Nino Rota e con Rita Pavone come protagonista. Ecco allora che, come il libro originale, arricchito dai grotteschi disegni dell’autore, la scena in bianco e nero si apre come le pagine di quel libro\diario, rilanciando allo spettatore bambino e adulto l’incanto della semplicità  di un mondo che non c’è più. Ecco perché l’idea di mantenere il linguaggio originale di Vamba, per suscitare nello spettatore bambino la curiosità delle parole, la vivacità di un vocabolario che sarà comprensibile al di là della caduta in uso di alcuni termini (come “busse”, “collegio” ecc) o la rarità del loro uso (“parsimonia” ecc)  come sempre succede nel gioco del teatro. Dallo sceneggiato  mutuiamo   l’idea di far interpretare il ruolo di Gian Burrasca a un’ attrice e tutti gli altri ruoli ad altri due attori (il gioco del mascheramento teatrale!) e proponiamo  musiche e canzoni di quella lontana versione televisiva, anche se poi ci dirigiamo verso un allestimento teatrale completamente nuovo, che ha il sapore della favola antica, in stile Liberty o di Varietà primi ‘900, ma che può parlare al bambino e all’adulto di oggi.

Dettagli

Drammaturgia di Pino Costalunga e Pino Loperfido
Con Silvia Rizzi, Jacopo Zera e Cristiano Parolin
Musiche di Nino Rota – riscritte e riarrangiate e suonate da Rudy Parisi e i Musicisti della Scuola di Musica SMAG di Trento
Scene di Andrea Coppi, realizzate con Guglielmo Avesani
Costumi di Antonia Munaretti
Tecnico: Riccardo Carbone
Tecnica utilizzata: teatro d’attore
Durata: 60 minuti
Fascia di età: dai 6 ai 10 anni

Immagini

Video

Giamburrasca